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Il vagone di un treno


Il vagone di un treno |
di Gatto NineNineNine | |
Il vagone di un treno Era un treno diverso, che spiccava tra tutti gli altri.L’unico dall’aspetto antico, forse il più vissuto, in mezzo ai treni ad alta velocità, al massimo della tecnologia moderna, c’era questo macchinario un po’ andato, ma pur sempre funzionante.Al centro di tutto quel metallo, un occhio ben attento poteva ben scorgere le rifiniture accurate del treno, molte delle quali in legno, ghirigori intricati lungo tutta la facciata dei vagoni, in particolare uno, nel quale era stata messa più attenzione rispetto agli altri, in ogni suo singolo dettaglio.Le finestrelle contornate in legno, le rifiniture in metallo, alcune addirittura dal colore bronzo-dorato.. Tutto attorno un continuo alternarsi di colori metallici, dal rosso rame all’argento luminoso fino al dorato opacizzato, consumato dal tempo.Nonostante i vetri sporchi e nebbiosi e l’aspetto “vecchio” e vissuto del vagone, ecco, un esperto occhio, l’avrebbe sicuramente notato in tutte le sue particolari sfaccettature; sia il legno che il metallo erano stati rispettivamente intagliati e modellati in modo da far avere ad ogni piccolo dettaglio un rilievo in tutto quel disegno di decorazioni; bastava passare una mano sopra ad esso per capire quanta con quanta cura fossero stati lavorati quei materiali.Al centro di tutto ciò spiccava con impertinenza il numero “21”, rosso ed acceso come il fuoco, impossibile non notarlo.All’interno del vagone sedevano poche persone, qualche anziano che nel frattempo si era addormentato per la lunga attesa, genitori affaccendati a badare ai figli e questi ultimi, pieni di frenesia, eccitati per il loro primo viaggio in treno, guardavano curiosi gli altri treni attraverso il finestrino.In fondo, nell’angolo del vagone, nell’ultimo posto, accanto ad una finestrella, sedeva una giovane ragazza, diretta chissà dove, troppo impegnata a leggere un libro per preoccuparsi di quello che succedeva attorno a lei.Tutti loro si trasformavano in un’atmosfera un po’ buia, forse dovuta al fatto che le luci del vagone erano fioche e l’illuminazione lasciava un po’ a desiderare.Il vagone ristorante aveva lasciato per tutto il treno un buon profumo di croissant appena cotti e del caffè caldo appena versato.Se c’era un odore atto a descrivere questo treno era proprio questo, il profumo della colazione appena sfornata.Quest’odore del quale le pareti del treno erano impregnate. Un profumo delicato e dolce, come lo zucchero a velo sulla torta, debole ma che si fa sentire.Il rumore scoppiettante della caffettiera si mescolava al fischio del treno in partenza, che cigolava e si “lamentava” con fatica sulle rotaie sopra le quali viaggiava quel vecchio treno diretto chissà dove.I numeri stampati in rilievo di un rosso acceso sui vagoni andavano pian piano allontanandosi riportando la stazione alla frenesia iniziale di quel mondo moderno, dove nessuno si soffermerebbe mai ad osservare qualcosa nei dettagli.Tema scritto da Gatto NineNineNineIl 29 Ottobre 2013
Due piccole foto, un piccolo Gatto, un ricordo ... un trenino di legno nel bosco sopra Bolzano, nella Valle del Renon ... se vuoi curiosare questa mia avventura, vai a vedere qui .
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