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Monastero Camaldolese


Monastero Camaldolese |
di Gatto NineNineNine | |
Monastero Camaldolese
Proprio al centro del Parco delle Foreste Casentinesi in Toscana, abbiamo scoperto questo Sacro Eremo, uno dei Monasteri Camaldolesi più antichi conosciuti ... ed anche perfettamente custodito dai suoi abitanti. Ognuna di queste piccole casette è una cella dove vive un Monaco Camaldolese, ritirato in preghiera, immerso in questi affascinanti luoghi. Trascorrono la loro vita lavorando, meditando e pregando. La comunità è stata fondata nell'anno 1023 da un Frate di nome Romualdo che poi è stato riconosciuto Santo. San Romualdo giunto in questi affascinanti e verdi luoghi decise di fondare l'Eremo dove i Frati Camaldolesi potevano ritirarsi in preghiera. Nella parte abitata dai Frati in meditazione, naturalmente, non possiamo entrare, però ci è permesso visitare l'antica cella di San Romualdo. Così andiamo a vedere come viveva nell'anno mille. Questo è l'ingresso della Cella di San Romualdo. La cella è piccola, raccolta. C'è un focolare per scaldarsi ed un piccolo altare dove pregare. Le pareti sono tutte rivestite di legno, in modo da mantenere il calore all'interno durante il rigido inverno. Sono colpita dalla profonda semplicità di questo luogo, lontano dalla civiltà, si sente, tangibile, la vicinanza con Dio. Proprio accanto alla cella di San Romualdo, vicino all'ingresso del complesso di celle dei Monaci Camaldolesi, troviamo la chiesa dedicata a San Salvatore Trasfigurato. Entriamo ...La differenza con la spoglia celletta del misero San Romualdo salta subito agli occhi. Qui tutto è ricco e sfarzoso, pieno stile Barocco. La guida ci spiega che si è arricchita nel tempo e lo stile principale è stato proprio il Barocco. E' un'ode al Signore, un inno. I due angeli in legno che ci accolgono all'entrata sono maestosi. Anche i particolari di cesello sono impressionanti, fatti da antiche, ignote, abili mani di artigiani. Angeli e Putti ci osservano dall'alto. Ogni angolo è popolato da centinaia di Cherubini e si ha proprio l'impressione di entrare in Paradiso. Anche il famoso Andrea Della Robbia ha arricchito la Chiesa dell'Eremo di Camaldoli con uno dei suoi bassorilievi in ceramica bianco e azzurro. Questa è una tra le grandi opere della scuola Della Robbia. Notevole anche la rappresentazione della crocifissione, perfettamente conservata. Io mi incanto ad osservare anche i piccoli particolari di cui questa chiesa è ricca. Mi domando spesso chi fossero questi artisti giunti fino a qui per decorare, per abbellire, per onorare. Me li immagino giovani, sorridenti, armati di pennelli, scalpelli ed attrezzi antichi, tutti impegnati nel loro lavoro. Un lavoro che da mille anni stupisce tutti coloro che passano da qui. Purtroppo la visita è finita. In questo luogo di preghiera anche i tombini lungo strada ricordano un lontano passato.Ho un po' di sete e finalmente trovo una bellissima fontana. Sopra la cannella c'è l'effige della Madonna. Non so se quest'acqua sia benedetta, so solo che è buonissima, freschissima ed in questa bella giornata ci voleva proprio.(Gatto NineNineNine)=^.^= Scendendo lungo la strada che collega l'Eremo a Camaldoli incontriamo un altro luogo di culto, il Monastero di Camaldoli. Dopo la lunga camminata sono un po' stanca e quindi mi siedo in questa piccola panchina di legno. (Gatto NineNineNine)Dentro a questo Monastero ci sono alcune mostre, trovo un'opera che mi affascina. Il titolo non c'era ma si tratta di una costruzione fatta di cilindri che ruotano e sopra ognuno di essi c'è scritto pace in una lingua diversa. Mi ricorda tantissimo la ruota di preghiera Buddista chiamata chokhor, attorno alla ruota sono scritte le preghiere e quando la ruota gira il loro canto si diffonde ... om mani padme hung ... Forse questo non è il luogo giusto per questa ruota ma, forse, Dio sorride, benevolo, ai nostri goffi tentativi per potergli parlare. Nel buio riesco a trovare un'altra opera che ricorda tanto un altare, leggermente troppo moderno.Questa opera la comprendo ... c'è scritto sopra: "Specchio della vita" Rimira la tua immagine riflessa. Non ricordo le esatte parole ma era qualcosa del tipo: Cenere sei e cenere ritornerai. Leggermente troppo profonda per me. Mio Fratello scopre una Tavola Rotonda, proprio come quella di Re Artù e non resiste alla tentazione di sedersi. Per fortuna dentro il Monastero c'è un piccolo bar, così acquistiamo un bel gelato e ci rilassiamo al fresco di queste possenti ed antiche mura.Spero che il racconto di questa nostra avventura ti sia piaciuto,Un salutone dalla tua amica gatto !...=^.^=
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