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Ombraluce - Capitolo 4


Ombraluce - Capitolo 4 |
di Gatto NineNineNine | |
Quarto e penultimo Capitolo del racconto di Gatto NineNineNine: Ombraluce. I tre avevano impiegato diversi minuti per arrivare in cima alla scala. Adesso erano sul balcone dell’edificio, a fissare il cielo che si stava già tingendo dei colori della notte ...
OMBRALUCECapitolo 4
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I tre avevano impiegato diversi minuti per arrivare in cima alla scala. Adesso erano sul balcone dell’edificio, a fissare il cielo che si stava già tingendo dei colori della notte;non sarebbe passato ancora tanto tempo prima di diventare completamente nero, lasciando brillare solo le stelle bianche.Jas se ne stava seduta sulla ringhiera metallica che separava lei dal precipizio sottostante, a Lion sembrò che non guardasse tanto il cielo quanto in basso, ma quel pensiero si allontanò da lui con la stessa velocità con la quale l’aveva investito. Del trio, proprio lui sembrava forse quello più interessato a quello spettacolo di colori, che andavano mescolandosi come pastelli su una tela.Inutile dirlo, dato che con la sua fissa per l’arte, non poteva che rimanere in silenzio ad ammirare quel meraviglioso quadro.Il professore invece non si preoccupava di nessuno dei due.Era rimasto all’interno, sembrava stesse sistemando alcuni oggetti, forse lenti o fogli vari.Jas si staccò dalla ringhiera facendo una giravolta su se stessa. Posò lo sguardo su Lion e gli lanciò un sorriso.Lui sembrò stupito o forse imbarazzato, liquidò il gesto con un alzata di sguardo, di nuovo verso il cielo.Jas rimase un po’ a fissarlo, come chiedendosi il perché della sua azione, poi scrollò le spalle e si diresse verso il professore.Aprì la porta e se la richiuse alle spalle.L’interno aveva pareti completamente bianche, con luci a neon piuttosto offuscate.La stanza, notò la ragazza, era terribilmente ed inspiegabilmente fredda, piena di oggetti strani, sparsi qua e là: telescopi, cartine astronomiche, libri su libri e un computer enorme sulla parete destra.Il professore stava frugando tra i vecchi file, cercando un video.Ad un certo punto, dopo minuti di ricerca, l’ometto esclamò un ‘Eureka!’ fra i denti.A Jas scappò un risolino e fu allora che il professore si accorse di lei.Si girò di scatto e ricambiò il sorriso.“Eccoti, chiameresti anche Lion? Ho qualcosa da farvi vedere.”Uscì nuovamente dalla stanza, una volta fuori sul balcone prese un bel respiro.Le piaceva riempirsi i polmoni di aria ‘pulita’ ogni tanto. Volse lo sguardo verso l’orizzonte, che ormai non si distingueva quasi più, se non fosse stato per le luci della città. Il cielo era completamente nero, si vedeva chiaramente la Via Lattea e tante, tante altre stelle di cui Jas, per una volta nella sua vita desiderò averne saputo qualcosa. Non era mai stata molto interessata alle lezioni di astronomia in classe ed adesso si sentiva dannatamente piccola in confronto a tutto quello spettacolo immenso che sì, in quel momento desiderò avere un libro davanti.Improvvisamente si ricordò di Lion. Il ragazzo non si era mosso di un centimetro dalla posizione in cui l’aveva lasciato. Per un attimo le sembrò anche che avesse le palpebre sbarrate da un po’.“Lion … il professore ci sta aspettando dentro, vieni?”Lui non rispose ma la seguì all’interno.“Oh, eccovi. Bene, devo sbrigarmi, non abbiamo molto tempo, stanotte è Luna piena, sembra che la cosa favorisca le comunicazioni all’esterno.”Sorrise benevolmente, totalmente consapevole del fatto che molto probabilmente i due non avevano capito una virgola di quello che aveva detto.L’ometto schiacciò un tasto e l’enorme computer avviò il video.
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