sottotitolo: a lui piace proprio scherzare Occhi azzurri, ciuffo biondo ... è ... no ... no ... no ...
Giullare di casa a lui piace proprio scherzare Occhi azzurri, ciuffo biondo ... è ... no ... no ... no ... un gatto !... Ma non è un gatto come tutti, è il gatto di Giulia. Tutte e due chiamiamo "Giullare di casa". E' un vero e proprio pasticcione. Alle feste di compleanno è obbligatorio tenerlo "sottococcole" perché altrimenti parte e mangia tutti i salatini del tavolo. La notte ronfa e russa poi si sveglia e lecca Giulia. E' una vera palla al piede. Ama le coccole; se gli sfiori la testa fa subito la capriola e si fa grattare la pancia. Il suo pelo è bianco, no, sarebbe bianco; in realtà è sempre giallino, perché quando mangia rovescia sempre l'olio ed anche se lo pulisci lui lo rifà. Gli occhi sono azzurri ed ha un ciuffetto biondo nel mento. Quando la mia amica va in vacanza, lo lascia d un vicino a cui è legata, che lo accudisca. In quel periodo ci sarebbe da fare una polemica, vi dico un pò: si nasconde sotto al tavolo e dorme per due ore non facendosi vedere, l'amico lo cerca e dopo un'ora lo trova. Se l'amico che accudisce il gatto di Giulia legge il giornale, il micio glielo strappa di mano e lo spezzetta per farci i bisognini. Per questo la mia amica cambia molto spesso aiutante, perché nessuno vuole tornare ad accudire quel gatto una seconda volta. Così una volta lo chiese a me: -- No -- Sì -- No -- Dai -- No -- Ok, tieni il gatto, croccantini, acqua, letto, croccantini, acqua, letto. -- E se ne andò appioppandomi il gatto in mano. Già sorrideva beffardo. Lo portai in camera. Iniziò con lo sfasciare il letto, si arrampicò nei mobili e buttò giù mezza casa. Mangiò il mio pranzo mentre ero a giocare. Pensare che quel giorno c'erano le "uova sode"! A sera lo accarezzai e mi addormentai, ma lui iniziò a russare, andai in un altro letto, ma sentii zampettii sempre più vicini, una leccatina e di nuovo un ronfare assordante. Mi tappai le orecchie e dormii in pace. Il giorno dopo il giullare di micio si era arrampicato su di un albero, un pino alto dieci metri e non voleva più scendere. Non potevo arrampicarmi su di un albero così alto, così aspettammo sera ... no ... non si mosse. Prendemmo la canna da pesca del padre di Giulia e ci attaccammo un uovo sodo appena sfornato !.. Da disteso, Giullare di casa, si alzò sulle zampette e balzando da un ramo all'altro giunse fino a terra, dall'uovo. Giulia era tornata a ripredere il suo gatto ed appena lo vide lo riempì di abbracci. Da quel giorno non lo vidi più fare scherzi. Forse la vecchiaia o forse ... pure i gatti hanno un'anima ?... Quella settimana da Cat-Sitter fu un vero incubo per tutta la famiglia. Quando tornò la proprietaria fummo tutti felici. La stessa sera mangiai il mio uovo pensando: "Io lo chiedo a Babbo Natale un gatto, ma non uno come quello di Giulia". Alla prossima ! Racconto scritto da Gatto999 a Dicembre 2009
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